Martedì 14 novembre è uscito il rapporto di aggiornamento semestrale di Banca D’Italia, che alleghiamo per completezza. Riportiamo di seguito le principali evidenze per il settore delle costruzioni.
LE IMPRESE
- In un contesto di generale rallentamento nella prima parte del 2023 a causa ancora della elevate inflazione e delle conseguenti politiche restrittive anche il comparto delle costruzioni nel primo semestre dell’anno ha fortemente decelerato.
- Banca d’Italia in base ad un sondaggio condotto tra le imprese con almeno dieci addetti (più grandi quindi della media del settore) rileva un’operatività ancora in crescita: il 43 per cento degli operatori prevede di chiudere il 2023 con un aumento nel valore della produzione, a fronte dell’8% che ne prevede una riduzione. Questo si lega all’incremento dei lavori per opere pubbliche. I dati sulla spesa per investimenti degli enti pubblici in Toscana è aumentata del 25% nei primi se mesi del 2023.
- Banca d’Italia scrive che l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), che sta sostenendo già nell’anno in corso la crescita degli appalti pubblici, in prospettiva dovrebbe portare ancora supporto al comparto (nel primo semestre del 2023 sia il numero sia il valore delle gare sono più che raddoppiati).
- Le transazioni di abitazioni e di immobili non residenziali, già in rallentamento lo scorso anno dopo la forte crescita nel biennio 2020-21, hanno registrato nel primo semestre dell’anno una decisa flessione rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (-15,3% e -9,1%) a causa in particolare del costo del denaro.
- I prezzi delle abitazioni toscane, in base a stime preliminari su dati Istat e dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI), sono rimasti pressoché stabili nel primo semestre; quelli degli immobili non residenziali hanno continuato a ridursi.
PNRR e PNC
- Al 10 ottobre nell’ambito del PNRR e del PNC, risultavano assegnati a soggetti attuatori pubblici progetti da realizzare sul territorio toscano per un importo di 5,7 miliardi (1.567 euro pro capite). Sono per lo più progetti concentrati nelle missioni dedicate alla transizione ecologica e all’istruzione e ricerca.
- Delle risorse PNRR relative a progetti da realizzare in Toscana fino a giugno 20233 , le amministrazioni pubbliche avevano bandito procedure per un importo stimato di circa 2,3 miliardi, pari a quasi la metà degli importi che necessitano di una gara. Rispetto alle risorse assegnate, i Comuni sono gli enti che hanno avviato gare per la quota maggiore di importi.
CREDITO
- Dopo un triennio di crescita ininterrotta, il credito al settore privato non finanziario in Toscana ha registrato nella prima parte del 2023 una flessione: lo scorso giugno i prestiti si sono ridotti, rispetto a dodici mesi prima, dell’1,5 per cento. Relativamente alle imprese il dato di giugno si attesta al -3,8%. Il manifatturiero registra una flessione del 5,2% a giugno e quello delle costruzioni a -3,2%. Nei mesi estivi la flessione dei prestiti alle imprese ha raggiunto il -4,0 per cento (-4,8% le costruzioni).
- A livello settoriale a giugno il costo del credito al comparto manifatturiero era inferiore di 0,7 punti rispetto a quello dei servizi e di 1,8 rispetto alle costruzioni (5,6% nel manifatturiero e 7,4% nelle costruzioni). Il tasso annuo effettivo globale (TAEG) applicato in media ai nuovi prestiti con finalità di investimento è cresciuto nell’ultimo semestre, dal 4,2% al 5,9%.
- La qualità del credito è rimasta stabile, facendo registrare tassi di deterioramento contenuti nel confronto storico a livello generale. Per le costruzioni l’indicatore a giugno si stabilizza intorno al 4,1% (quasi due punti in più rispetto a giugno ma stabile rispetto a dicembre e marzo).
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