
Ance Toscana segnala con grande preoccupazione i pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e la mancanza di stanziamenti per coprire il fabbisogno di tutto il 2025 e per il 2026.
In Toscana, secondo i dati delle Casse edili, ci sono circa 845 cantieri attualmente in corso, per 5.773 milioni di euro, che non hanno la possibilità di adeguamento prezzi e quindi rischiano di subire rallentamenti o interruzioni. Di questi, oltre 340 cantieri, per un valore di circa 1.800 milioni di euro, sono legati a progetti Pnrr.
Il fenomeno del caro materiali non può considerarsi superato: i costi di esecuzione delle opere pubbliche rimangono significativamente più alti rispetto a quelli previsti nei prezzari vigenti al momento delle gare. Secondo i dati Istat, i prezzi di realizzazione delle opere sono aumentati del 30% rispetto alle previsioni di gara, trainati dai rincari dei principali materiali da costruzione, che rimangono su livelli molto elevati rispetto al periodo pre-Covid: acciaio +30%, bitume +49%, rame +65%.
“Se non saranno stanziate risorse adeguate e se non ci sarà la proroga della misura al 2026 diventerà impossibile garantire la continuità dei lavori”, sottolinea il presidente di Ance Toscana Rossano Massai sottolineando che “le imprese stanno già sostenendo anticipazioni finanziarie molto rilevanti, non più sopportabili a lungo, con il rischio concreto di una paralisi della filiera e di gravi ripercussioni sugli obiettivi del Pnrr”.
In allegato la pagina relativa ai dati della Toscana tratta dalla ricerca “Cantieri attivi senza meccanismo contrattuale di adeguamento prezzi” di Ance nazionale.
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